La chiesa di S. Michele di Pegazzano è uno dei pochi residui monumenti del medioevo spezzino ancora visibile. Benché possegga, esposta in una parete esterna del campanile, una epigrafe trecentesca di enorme pregio e presenti tracce evidenti di murature medievali, la chiesa ha subito nel dopoguerra un profondo degrado, a cui hanno reagito associazioni volontarie di cittadini che si sono organizzati per chiedere ripetutamente il restauro e la valorizzazione dell’edificio.
Negli ultimi anni, grazie al contributo della Fondazione Carispezia, sono state restaurate le pitture dell’area absidale interna, è stato condotto uno studio sulla documentazione medievale e moderna e sono stati effettuati scavi nell’area del presbiterio e della sagrestia. Molto tuttavia resta ancora da fare.
La recente campagna di scavi (inverno 2017), condotta dall’Università di Pisa sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti della Liguria con il sostegno della Fondazione Carispezia e con la collaborazione di Parrocchia e Diocesi, ha costituito un importante momento per ricostruire la storia dell’edificio e dei suoi eventuali annessi, consentendo di verificare e – in qualche caso sfatare – alcune delle ipotesi avanzate in passato.
Gli approfondimenti stratigrafici, effettuati in due saggi dislocati uno nell’area absidale della chiesa (Area 1000) e l’altro nella parte della sacrestia novecentesca (Area 2000), hanno permesso di portare alla luce i resti delle strutture della chiesa di impianto medievale altrimenti non più visibili e le tracce delle complesse trasformazioni avvenute in età moderna e contemporanea.
Il lavoro fin qui condotto è un esempio di quanto possa produrre, in termini di ricerca scientifica e di recupero del bene culturale, la cooperazione fra volontà locali ed enti istituzionali. La necessità di tutela cui è preposta la Soprintendenza ha trovato piena collaborazione da parte della Diocesi e della Parrocchia; le ricerche necessarie sono state eseguite dall’Università di Pisa grazie all’interessamento della Società Storica Spezzina e al sostegno economico della Fondazione Carispezia.
È significativo che tanti dati per un primo inquadramento della storia dell’edificio sacro siano venuti dai sondaggi richiesti dalla Soprintendenza prima della ricollocazione dell’altare e della sistemazione della pavimentazione, secondo le regole di quella “archeologia preventiva” spesso percepita da enti e cittadini come ostacolo. Quest’obbligo, in effetti, specie quando ottemperato con spirito di collaborazione e di condivisione, permette l’instaurarsi di circoli virtuosi, fornendo spunti di approfondimento e opportunità di valorizzazione.
Ovviamente le ricerche archeologiche non possono dirsi complete ed esaustive, proprio perché finora i saggi di scavo sono stati localizzati laddove dovrà essere ricollocato l’altare restaurato della chiesa e nella sacrestia, cercando di contenere i tempi e i costi dell’indagine. Solo un progetto di ricerca mirato permetterebbe di verificare la fisionomia dell’eventuale edificio religioso anteriore a quello trecentesco e/o altre pre-esistenze, attraverso l’apertura di nuovi saggi di scavo collocati in altre zone della chiesa e all’esterno di essa.
M. Baldassarri, N. Chiarenza, E. Salvatori, Il progetto, in S. Michele Arcangelo di Pegazzano. Storia e archeologia di una “chiesa di contrada”, a cura di Enrica Salvatori e Monica Baldassarri ***