Nella seconda metà del XVI secolo, contestualmente all’ampliamento verso est dell’edificio di culto, si assiste alla costruzione di un ambiente annesso al presbiterio sul lato meridionale, identificabile con la sacrestia citata nelle fonti archivistiche tardo cinquecentesche.
In questa fase il vano presenta uno sviluppo planimetrico rettangolare, di limitata estensione, delimitato a ovest da una muratura con orientamento nord-sud ancorata allo spigolo orientale del perimetrale trecentesco della chiesa.
La struttura, completamente asportata in occasione dell’ampliamento novecentesco, è stata rinvenuta rasata alla quota dell’attuale piano pavimentale (SP_SMP17_2004 (6)), rivelandosi fondata sopra una muratura preesistente con analogo orientamento.
Quest’ultima, edificata anteriormente alla costruzione della sagrestia, si contraddistingue per uno spessore di 90 cm circa e per una posa in opera a bancate, con materiale lapideo – costituito da lastre di calcare e ciottoli di arenaria – alternato a spessi letti di malta di calce.
L’osservazione del prospetto occidentale della muratura ha rivelato come la porzione conservata corrisponda integralmente ad un tratto di fondazione realizzato contro terra, mentre l’interfaccia superiore, priva di tracce di malta e definita da elementi lapidei accuratamente giustapposti e collocati sullo stesso piano, non sembra conciliabile con un’opera muraria originariamente in elevato e in seguito rasata (SP_SMP17_2005 (12); SP_SMP17_2005 (20)).
Alle incertezze che persistono in merito alla destinazione d’uso della struttura si aggiunge l’impossibilità di determinarne la cronologia assoluta, in quanto già posta in luce in occasione di un intervento di scavo condotto senza metodologie archeologiche e priva di relazioni stratigrafiche con il perimetrale trecentesco dell’edificio religioso.
L’assetto planimetrico della sagrestia definito con l’intervento cinquecentesco si mantiene inalterato fino ai primi decenni del XX secolo, quando si assiste all’ampliamento dell’ambiente verso ovest fino al raccordo con la cappella laterale.
Le attività costruttive, attuate con la demolizione del perimetrale occidentale precedentemente in uso, sono ricordate dalle fonti documentarie conservate presso l’archivio parrocchiale.